domenica 24 ottobre 2010
Sagra del Fungo a San Pancrazio Sal. 23 e 24 ott 2010
Sagra del fungo e del vino a San Pancrazio Sal.
Grande successo ha riscosso la 4a Sagra del Fungo e del Vino svoltasi a San Pancrazio Salentino (Br.) il 23 e 24 ottobre 2010.
In piazza è stata allestita una Mostra Micologica curata da Pancrazio Campagna che sin dalle prime ore del pomeriggio ha visto un'eccezionale affluenza di visitatori. L'esperto si è messo a disposizione del pubblico rispondendo esaurientemente alle numerose domande che gli venivano rivolte.
Oltre alla Mostra un simpatico complesso musicale allietava la serata con canti e balli, mentre a parte si potevano degustare prelibati piatti a base di funghi preparati dal bravo Chef Sergio Martella. Vino a volontà offerto dalla Cantina Sociale.
venerdì 22 ottobre 2010
lunedì 18 ottobre 2010
Lactarius deliciosus (L.) Gray
domenica 17 ottobre 2010
GITA A VIGGIANELLO
Un vero successo la Gita Sociale a Viggianello in quanto nel bosco c'era una grandissima quantità di funghi di specie diverse. L'esperto Pancrazio Campagna, Responsabile del Gruppo, ha illustrato i vari carpofori raccolti dai singoli partecipanti in ordine alla specie di appartenenza, alla commestibilità, alla tossicità e alle possibili confusioni tra specie diverse. Una vera lezione di Micologia nel bosco con materiale fungino fresco.
La serata del sabato, dopo una ricca cena a base di piatti tipici lucani, si è conclusa tra canti e balli e, da parte di alcuni, col "Burraco".
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GITA A VIGGIANELLO
VA A FUNGHI E SI PERDE NEL BOSCO
Nicola De Donnantonio, subito dopo il ritrovamento
L'architetto Nicola De Donnantonio, che faceva parte dei partecipanti alla Gita a Viggianello organizzata dal nostro Gruppo, durante l'escursione a funghi si è smarrito nel bosco. La sua assenza è stata notata quando, alla fine dell'escursione era l'unico che mancava. Dopo ripetute ricerche fatte dalla guida e da altri componenti del Gruppo, il Responsabile Pancrazio Campagna, faceva rientrare tutti i partecipanti nell'Albergo, rimanendo egli sul posto in attesa dei soccorsi che nel frattempo aveva allertato. Carabinieri, Agenti del Corpo forestale dello Stato ed esponenti del Soccorso Alpino iniziavano un'affannosa ricerca del disperso, ricerca risultata difficile dalla assenza di linea telefonica. Dopo circa tre ore di vana ricerca è giunta una chiamata che Nicola faceva a Pancrazio Campagna, il quale ha passato il telefonino ai soccorritori che hanno così potuto localizzare la posizione in cui si trovava. Dopo una trentina di minuti veniva finalmente rintracciato il disperso. Le foto mostrano il momento del ritrovamento.
Al rientro in Albergo, Nicola è stato accolto con gesti di gioia e simpatia da parte di tutti gli altri gitanti.
Nicola De Donnantonio, sembra non sia nuovo a episodi del genere; anche l'anno scorso, nella pineta di San Cataldo è stato soccorso dai Vigili del Fuoco perchè era rimasto intrappolato in una fitta vegetazione di rovi (Rubus ulmifolius) e di salsapariglia (Smilax aspera).
Nicola ha così commentato il suo smarrimento:
Rispondi
Nicola De Donnantonio a me
mostra dettagli 19 ott (12 giorni fa)
Pangrà l'hai detto e l'hai fatto............ed anche stavolta mi hai
fatto pagare dazio.......
nonostante tutti i dolori che ancora mi porto addosso e tutte le spine
di Rubus ulmifolius e di Rosa canina che mi trovo ancora nella carne
in più parti del corpo.
Mi hanno invece risparmiato le spine di Smilax aspera, pianta che ho
incontrato in minima parte.
Segue il mio personale commento al tuo Blogger:
Bene per il lieto fine, ma sicuramente povero Nicola, che avrà vissuto
terribili momenti di angoscia nel cercare di trovare una strada che
gli permettesse di porsi in sicurezza! Povero Nicola che durante
tutto il tragitto effettuato si è trovato tra chilometri e chilometri
di terreno colmo, anzi stracolmo, di piante di Rubus ulmifolius e di
Rosa canina, terreno impervio, fangoso e scivoloso per cui non sono
mancate numerose cadute che lo hanno riempito di spine dappertutto.
Povero Nicola quando, per evitare le piante di Rubus ulmifolius e di
Rosa canina, ha dovuto attraversare il fondo di due ruscelli, tra
l'acqua gelida e i numerosi sassi scivolosi e lì, ancora cadute
nell'acqua, sui duri sassi e tra le piante spinose.
Povero Nicola quando in alcuni momenti di grande sconforto si è
sentito solo e disperato e, quando non riusciva più a fare un passo
per la stanchezza ha però saputo resistere e pregare!
Esemplare, daltra parte, il comportamento del responsabile della gita
sig. Pancrazio Campagna, che è rimasto sul posto e ha immediatamente
allertato le forze di Polizia locali (Carabinieri e Corpo Forestale
dello Stato) che, in stretta collaborazione con un esponente del
locale Soccorso Alpino, hanno trovato il povero malcapitato.
Le vie del Signore sono infinite ed io spero in Lui.
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NICOLA SI PERDE NEL BOSCO A VIGGIANELLO
giovedì 14 ottobre 2010
Laetiporus sulphureus (Bull.) Murrill
Hyoscyamus albus L. - Giusquiamo bianco
foto di Pancrazio Campagna
Hyoscyamus albus L.
Fam. Solanaceae
Nome italiano: Giusquiamo bianco
Habitat: cresce su muri, macerie, ruderi
Note: pianta tossica. Contiene sostanze (giusquiamina, scolopina e iosciamina) utilizzate in medicina come antispasmodiche e antisecretive. Può provocare anche la morte.
Hyoscyamus albus L.
Fam. Solanaceae
Nome italiano: Giusquiamo bianco
Habitat: cresce su muri, macerie, ruderi
Note: pianta tossica. Contiene sostanze (giusquiamina, scolopina e iosciamina) utilizzate in medicina come antispasmodiche e antisecretive. Può provocare anche la morte.
Arbutus unedo L. - Corbezzolo
Arbutus unedo L. - Corbezzolo |
Arbutus unedo L. - Corbezzolo |
Arbutus unedo L. - Corbezzolo |
+ foto di Pancrazio Campagna
Arbutus unedo L.
Fam: Ericaceae
Nome italiano: Corbezzolo
Etimologia
Sia àrbut-us, i che uned-o, -onis erano i nomi che utilizzavano i latini per indicare questa specie. In particolare l'epiteto deriverebbe dalla contrazione del periodo "unum edo" che significa "ne mangio uno", in riferimento alle bacche che, essendo molto dolci, non sono gradite da tutti.
Arbutus unedo L.
Fam: Ericaceae
Nome italiano: Corbezzolo
Etimologia
Sia àrbut-us, i che uned-o, -onis erano i nomi che utilizzavano i latini per indicare questa specie. In particolare l'epiteto deriverebbe dalla contrazione del periodo "unum edo" che significa "ne mangio uno", in riferimento alle bacche che, essendo molto dolci, non sono gradite da tutti.
Uso Alimentare
Le bacche sono commestibili, ma si sconsiglia di abusarne per consumo diretto, perché, oltre a non essere gradite da tutti, consumate in quantità possono causare disturbi gastro-intestinali perchè contengono un alcaloide; vengono per lo più utilizzate per la preparazione di marmellate.
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Arbutus unedo L. - Corbezzolo
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